Happy ESC-day after ladies!
In occasione della finale dell’Eurovision Song Contest rispolvero la rubrica #spettacolo (l’evento era troppo juicy per farlo cadere nel dimenticatoio).
Da dove cominciare? Direi dalla fine, che sono sicura abbia diviso tantissime persone: la vittoria dell’Ucraina con la Kalush Orchestra e la loro Stefania.
A me personalmente la loro canzone non é piaciuta e ho trovato il risultato molto scontato. Sarà stata una vittoria politica o un messaggio di pace che tutti i cittadini europei hanno voluto mandare in supporto dell’Ucraina? Probably both.
Il messaggio é sicuramente arrivato forte e chiaro, e a me piace anche, se lo vediamo dal punto di vista del motivo fondante della competizione: L’Eurovision fu istituito per promuovere la cooperazione fra i Paesi europei negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale. Ma – molti ribatteranno – L’Eurovision non dovrebbe essere prima di tutto una gara musicale, con la musica al centro? Anche qui la risposta sarà come sopra: probably both.
Vediamo quelli che – a mio parere – sono stati gli highlights della serata:
- L’Italia. Torino brulicava di persone ed é stato bello vedere l’Italia protagonista di un evento così grande. Ad ogni canzone erano associate le immagini di bellissimi posti del nostro Paese, é stata una bella pubblicità e abbiamo fatto conoscere delle chicche dello Stivale.
- La conduzione: Mika con le sue performance e la sua capacità di passare come se nulla fosse dall’italiano all’inglese al francese é stato fantastico. Il suo medley di Love Today / Grace Kelly / Yo-Yo / Happy Ending nella versione rivisitata…esaltante. Il trio Mika-Cattelan-Pausini mi é sembrato affiatato, ma non sono sicura mi sia piaciuto del tutto. Ci sto ancora pensando. Nella parte finale, il mistero su cui l’Italia intera si sta ancora interrogando: che fine ha fatto Laura Pausini? “Laura se n’é andata e non ritorna(va) più”. Indagheremo.
- Il commento di Graham Norton (per chi ha seguito l’evento sulla BBC): a me non é piaciuto affatto. L’ho trovato a volte too much (ok, l’irriverenza é sempre stata un pò la sua cifra, but still). Spesso ha fatto commenti un tantino inappropriati, da sfiorare il rude (nella top ten: But Italy didn’t want to win, so this is their dream coming true). I did not find him funny. Did you? La prossima volta lo guarderò sicuramente con i commenti di Cristiano Malgioglio – spasso assicurato.
- L’esibizione dell’Italia: penso siamo tutti concordi sul fatto che vocalmente non sia stata ai livelli delle esibizioni sanremesi, ma io continuo ad amare questa canzone, perché mi fa emozionare e mi fa davvero venire i brividi.
- La mia personale top three era: Armenia, Svezia, UK. Un pò discutibile l’outfit pigiama della cantante armena, but well. La canzone meritava.
- Il fenomeno Tik Tok Sam Ryder: l’hippy (all’anagrafe Sam Robinson) che, nel giro di due anni e grazie ad un’esplosione di followers su Tik Tok, é passato dal gestire un organic juice bar in Essex a scalare le classifiche durante il lockdown grazie anche a cover di artisti famosissimi. Risultato: seconda posizione per Space Man con 466 punti, he definitely made his country proud.
- La Francia con la canzone interamente in bretone: devo dire che anche per me, che parlo francese quasi da madrelingua, non capire una sola parola é stato scioccante (grazie, celtico). Non ho capito nulla, ma so che la canzone racconta di una donna che balla con il diavolo nell’oscurità della foresta. Curiosità: Fulenn può tradursi sia con Sparkle che con Pretty girl. Brutta canzone, ma il cantante……tanta roba.
Alright ladies, c’é tanto food for thoughts qui, scatenatevi e…al prossimo ESC!